Luang Prabang
L'antica capitale del regno
La capitale culturale è senza dubbio la città più affascinante del Laos, un luogo intriso di storia, tradizioni, spiritualità e natura incontaminata. Qui si conserva ancora un suggestivo rituale buddhista dalle origini antiche: la cerimonia del Tak Bat. All'alba del nostro primo giorno in città, siamo stati svegliati dal ritmico suono di un tamburo. Senza sapere cosa stesse accadendo, siamo corsi fuori e ci siamo trovati ad assistere alla cerimonia dell'elemosina. In silenzio abbiamo osservato uomini e donne inginocchiati ai lati della strada con grosse ceste di riso, che attendevano il passaggio dei monaci. Queste esili figure affascinanti, sfilavano in silenzio una dietro l’altra, appese al braccio avevano ciotole vuote, che i fedeli della comunità riempivano con il famoso sticky rice. Non conoscevamo questa cerimonia, Luang Prabang e la sua atmosfera non potevano affascinarci di più. Il passato coloniale che traspare dagli edifici, il profondo misticismo che pervade i templi e i monaci che li vivono, tutto in questa città manifesta l’essenza culturale di questo popolo. Ci è bastato passeggiare per le vie principali per ammirare il Wat Wisunarat, il tempio buddista bianco dalle forme squadrate e monolitiche, e il Wat Manorom, il meraviglioso tempio rosso e dorato, i cui tetti si sovrappongono formando perfette geometrie. L’Haw Phra Bang, altro magnifico tempio buddista, con triplo tetto spiovente, che si trova all'interno del complesso dove ha sede il palazzo reale. E infine, il Wat Mai uno fra i templi più grandi ed eleganti di Luang Prabang. A torreggiare dalla collina Phou Si si trova il tempio Wat Chom Si, che offre una vista panoramica mozzafiato. Come a Vientiane, anche a Luang Prabang esiste un vivace mercato notturno. Così, un giorno, mentre passeggiavamo nel tardo pomeriggio lungo la via Sisavanagvong alla ricerca del famoso Night Market, l’abbiamo visto comporsi proprio davanti ai nostri occhi. Con movimenti precisi venivano alzate tende per strada fin sopra i marciapiedi, solo un piccolo corridoio centrale consentiva il passaggio. C’erano merci di ogni tipo: tessuti in cotone con trame geometriche, articoli in legno finemente lavorati, abiti con fantasie di elefanti, bottiglie di Whisky e Lao Lao (il distillato laotiano a base di riso) con dentro serpenti, scorpioni e perfino il geco Tokay. Alcuni oggetti dalle forme insolite erano creati con il metallo delle bombe cadute durante la guerra in Vietnam. Tra i vari stand ci siamo soffermati a chiacchierare con un'artista pluripremiata, le cui opere in bianco e nero, realizzate con poche ed eleganti linee, catturavano scene iconiche del Laos: monaci sulle rive del Mekong, ritratti laotiani, figure su vecchie motociclette. Come ogni mercato notturno che si rispetti, non può mancare lo street food. L'area dedicata al cibo si estendeva su una piazza rettangolare, con tavoli e panchine al centro dove gustare i piatti, immersi in un'atmosfera davvero caratteristica. Tra ambulanti che proponevano spiedini di carne o pesce alla griglia, ciotole di noodles, gelati arrotolati e frullati di frutta fresca, noi ci siamo lasciati tentare da un piccolo stand di cucina coreana, dove abbiamo assaggiato dei dumpling deliziosi seppure un fuoco di piccantezza.